Un trattamento shiatsu per potersi definire tale, deve avere delle caratteristiche precise. Condizione fondamentale è la calma. Entrare in una dimensione in cui non esiste fretta, non esistono impegni, significa già porsi nella condizione ottimale di ascolto del prossimo, sia per il ricevente che per l’operatore. Un primo contatto con la persona da trattare si ha, oltre ad ascoltare ciò che sono i suoi sintomi, osservando le sue movenze, il suo modo di parlare, il suo timbro di voce o ancora la postura che assume ma anche ciò che non dice ma che il suo corpo esprime sul piano sottile. Per piano sottile si intende l’aspetto psichico della persona, l’aspetto del suo vissuto emotivo. Queste osservazioni ci forniscono già strumenti utili di valutazione di diagnosi. Si può affermare che lo Shiatsu è comprensione dell’altro nel suo aspetto globale di rapporto mente-corpo.
Solitamente iniziamo a trattare il nostro ricevente dall’addome. L’addome è la sede più yin di una persona. Ne contiene gli organi, le funzioni vitali, gli psichismi. Un contatto che sia qualitativamente avvolgente e riscaldante è già di per sé capace di imprimere calma e distensione all’insieme mente corpo della persona trattata andando a riattivarne le funzioni vitali bloccate.
Una pressione shiatsu è entrare con il peso in modo perpendicolare al corpo del ricevente e la qualità di questa pressione è data dal saper dosare il giusto peso, quindi dal saper essere percettivi della zona da trattare. Entrando con il giusto peso si sarà capace di diffondere distensione e benessere non solo sulla zona del corpo toccata ma all’intero corpo e non solo, infatti una pressione di questo tipo avrà un rimbalzo anche sul piano mentale. Sarà capace di sciogliere contratture sul piano fisico e schemi mentali erronei.
Una condizione di distonia si manifesta sul piano fisico in contratture muscolari, dolori articolari o atteggiamenti posturali erronei perché si è già fatta strada sul piano mentale. Viceversa, anche una limitazione fisica, come può essere un dolore che limita i nostri movimenti, avrà un rimbalzo sul piano mentale facendoci provare emozioni che caratterizzeranno il nostro umore nel rapporto con noi stessi e con gli altri.
Altro elemento fondamentale all’interno di un trattamento shiatsu è il respiro che rappresenta un buon elemento di valutazione diagnostica. Concentrarsi sulla dimensione del proprio respiro sia per l’operatore che per il ricevente significa entrare in una condizione di ritmo naturale. Le funzioni vitali stesse hanno un proprio ritmo e sono alimentate da un buon respiro. La sede del qi, il nostro vitalismo, è nel polmone. Il polmone manda in circolo il qi tramite il respiro. Più il respiro è corretto più sarà ossigenato il nostro corpo negli organi e di conseguenza nelle sue funzioni vitali. Questo significa che un buon trattamento shiatsu fa bene non solo a chi lo riceve ma anche a chi lo attua. #